romagna arte e storia

Rivista di cultura

 

NORME REDAZIONALI PER LA PREPARAZIONE DEI TESTI

 

All'inizio del file di testo indicare sempre:

recapito, telefono e indirizzo e-mail dell’autore

 

Inviare alla redazione, singolarmente, oppure in forma compressa (winzip-winrar):

 

* file di testo contenente un abstract del saggio
di 20 righe word di circa  2000 caratteri   complessivi
 

* file di testo con il saggio
-
massimo 20 cartelle,  massimo 2000 caratteri per cartella, spazi compresi
(eventuali saggi di lunghezza superiore dovranno essere concordati e approvati dal comitato di direzione)

- carattere possibilmente Times New Roman   corpo 12,
- paragrafo interlinea 1;
-
limitare le interlinee bianche allo stacco di capitoli o paragrafi

- i paragrafi, se presenti, non vanno numerati. I titoli dei paragrafi vanno in corsivo

 - note a piè di pagina in carattere Times New Roman corpo 10

 

* file di testo con didascalie delle immagini numerate

 

* file di immagine, possibilmente formato jpg, 300 pixel/pollice, con il medesimo
  numero delle didascalie.

 

L'invio può essere effettuato per posta elettronica alla redazione ras@rimini.com o all’indirizzo e-mail di un membro della redazione

 

Vengono accettati testi battuti con gli usuali programmi di word processing (con preferenza per WORD)

 

MAIUSCOLE e minuscole

- Occorre attenersi alla massima uniformità per quanto riguarda l'uso delle MAIUSCOLE e minuscole. L'uso delle maiuscole deve essere limitatissimo.

 

Utilizzare le MAIUSCOLE nei seguenti casi:

 1. Nomi di periodi, epoche, ere, eventi di grande importanza (es. il Quattrocento, il Paleolitico, gli anni Venti, la Rivoluzione francese. N.B.: l'aggettivazione è sempre minuscola).

 2.  Nomi di movimenti artistici e correnti di pensiero (es. l'Illuminismo, il Romanticismo, l'Impressionismo).

 3. Nomi geografici (es. le Alpi, la Toscana).

 4. Appellativi e soprannomi (es. Ramsete il Grande, Lorenzo il Magnifico, Riccardo Cuor di leone).

 5. Nomi propri di enti, istituti, organizzazioni (es. Mercato comune europeo, Banca nazionale del lavoro -N.B.: va maiuscolo solo il primo termine).

 6. Nomi di palazzi, teatri, locali pubblici (palazzo Madama, cappella Sistina, cinema Eden, policlinico Gemelli).

 7. Nomi di documenti ufficiali (es. Bolla d'oro, Magna charta, Carta del lavoro).

 

NOMI/COGNOMI AUTORI -

Nelle citazioni bibliografiche, i nomi degli autori (iniziale del nome seguita dal cognome) sono da indicare in normali caratteri Alto/basso (es.: G. Bassani). A questo fine occorre evitare assolutamente di utilizzare caratteri tutti maiuscoli.

 

- Il CORSIVO (si evidenzia usando direttamente il corsivo del programma di scrittura) deve limitarsi ai termini stranieri (esclusi quelli ormai entrati nell'uso comune, es. élite), alle parole che l'autore vuole evidenziare in maniera particolare e ai titoli di volumi o articoli citati nel testo.

 

- Le VIRGOLETTE, secondo lo standard europeo, devono essere sempre
ad apice (" "), eccetto quando si trovano all'interno di altre virgolette. In questo caso vanno a sergente: es. "Citazione «entro» la citazione",

 

- Le PARENTESI devono essere tonde a segnalare un normale inciso.

Le parentesi quadre si usano:

1) all'interno di parentesi tonde

2) per inserire, in una citazione, interventi dell'autore o del redattore (ad esempio [N.d.R])

3) per gli omissis: si inseriscono tre puntini tra parentesi quadre  [...]

 

- Le CITAZIONI

se non superano le 3/4 righe vanno inserite nel testo fra virgolette.

- se superano le 5 righe il testo si interrompe, si va a capo lasciando una interlinea e la citazione va riportata, senza virgolette, con un rientro rispetto al testo normale. quindi si mette ancora un a capo prima di riprendere il corpo testo normale

 

 

NOTE

- I richiami di nota nel testo vanno ad esponente senza parentesi.

La numerazione va all'interno della punteggiatura. (es. “Torquato Tasso”1. Franco Mollia2, insigne studioso).

 

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE IN NOTA (E BIBLIOGRAFIE)

 

- Opere citate per la prima volta, seguire queste indicazioni:

 

* se si tratta di una monografia

Autore (nome puntato e cognome), titolo in corsivo, città, editore, anno, p. o pp.

G. Rohlfs, Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria, Ravenna, Longo, 1983, p. 9 (oppure pp. 9-13; pp. 9 ss.)

 * se si tratta di un'opera tradotta, qualora si vogliano dare anche le indicazioni dell'edizione originale si può seguire questo esempio:

R. Trousson, Voyage au pays de nulle part. Histoire de la pensée utopique, Bruxelles, Presses Universitaires de Bruxelles, 1985, trad. it. Viaggi in nessun luogo. Storia del pensiero utopico, Ravenna, Longo, 1992.

 * se si tratta di un contributo ad un volume miscellaneo seguire questo esempio:

M. Mirri, La storiografia italiana del secondo dopoguerra fra revisionismo e no, in Fra storia e storiografia. Scritti in onore di Pasquale Villani, a cura di P. Macry, A. Massafra, Bologna, Il Mulino, 1995, pp. 27-98.

NB. Il curatore o i curatori si indicano dopo il titolo, se più di uno separati da virgola.

 

* se si tratta di un articolo in un periodico o quotidiano seguire questi esempi:

- rivista:

L. Bedeschi, La scristianizzazione nel Ravennate e le responsabilità dell’Episcopato ottocentesco, in “Romagna arte e storia”, 1994, 40, pp. 83-94. Al titolo della rivista seguono: l'anno di pubblicazione, il numero della rivista, e i numeri di pagina

(Cioè: autore, titolo dell'articolo in corsivo, titolo della rivista tra virgolette, numero del fascicolo, possibilmente annata, anno, pagine).

- quotidiano:

A. Parronchi, C'è Donatello e Donatello, in “La Nazione”, 12 aprile 1983.

(Cioè: autore, titolo dell'articolo in corsivo, titolo del quotidiano tra virgolette, data per esteso).

 - se si tratta di volume con più autori evitare nel modo più assoluto la sigla AA.VV. (= autori vari).

In questi casi la citazione va fatta con il titolo dell'opera, ad esempio:

a. L’enciclopedismo medievale, a cura di M. Picone, Ravenna, Longo, 1994.

b. M. Marti, Il “minore” come crocevia di cultura, in Il “Minore” nella storiografia letteraria, a cura di E. Esposito, Ravenna, Longo, 1984, pp. 131-153.

 

 - in caso di opere già citate una o più volte:

a. qualora non ci siano possibili confusioni con altre opere dello stesso autore: G. Rohlfs, op. cit., p. 478.

b. in caso di possibili confusioni: G. Rohlfs, Nuovo dizionario dialettale della Calabria, cit., p. 356

  

- si usa Ivi, per indicare la stessa opera citata nella nota immediatamente precedente, con rimando ad una pagina diversa da quella appena citata:

3 Cfr. P. Cherchi, L’alambicco in biblioteca. Distillati rari, Ravenna, Longo, 2000, p. 45.

4 Ivi, p. 68.

 

- si usa Ivi (sempre in tondo) per indicare la stessa opera citata nella nota immediatamente precedente, con rimando alla medesima pagina di quella appena citata  

3 Cfr. P. Cherchi, L’alambicco in biblioteca. Distillati rari, Ravenna, Longo, 2000, p. 45.

4 Ivi.

 

 
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